Motoseghe… nei muri

Da qualche giorno non ci stupiamo più di niente, neanche di vedere qualcuno per strada che apre una finestra nel muro con una motosega. Ormai abbiamo anche imparato il codice della strada siciliano, che è un po’ diverso dal nostro, specialmente per due cose: non esistono “precedenze”, e il clacson si suona per qualsiasi esigenza (salutare, avvisare del proprio passaggio ad un incrocio etc…)

Saverio, Marco, Davide, Vito

Ma ad una cosa ancora non ci siamo abituati e continua a stupirci: l’accoglienza e la disponibilità di alcune persone, e soprattutto di quelle che non conosci.
Qualche giorno fa riceviamo un messaggio che dice…
“Vi sto seguendo sul blog, quando passate da trapani fatemi un fischio”. Noi il fischio l’abbiamo fatto ma quello che c’è stato dopo non sembrava vero.
Immaginate di essere in giro sotto al sole dopo 200km di viaggio, con 40° all’ombra, con il sale fastidioso sulla pelle e le vespe come appendini per far asciugare i vestiti lavati ieri sera.

Ci incontriamo con Saverio alle 14:30, dopo esserci ustionati in spiaggia in una sola ora di scoglio.
Ci porta a casa sua per il pranzo: è già festa. Conosciamo Maria Grazia (la moglie), Aurelia (la figlia), i vicini di casa Vito e Patrizia.
Al pomeriggio, dopo un’apprezzatissima doccia, andiamo a visitare il centro storico di Trapani con Saverio e Vito, rigorosamente in vespa e incontriamo anche Federico il medico vespista.

 

Ma la serata continua con una grigliata nella casa di campagna immersi negli ulivi e nel canto dei grilli, sotto una stellata per noi rara. Ci sono anche nonni e nipoti. Siamo senza parole. Dopo cena siamo anche accompagnati a Erice, borgo medievale di rara bellezza, dove le parole sapienti dei nostri amici ci raccontano un po’ di storia. Tornati in paese, gelato e visita al garage del gelataio dove troviamo vespe e lambrette da collezione. 

Domani tappa breve per fortuna ma abbiamo già l’amaro in bocca sapendo di dover lasciare questi amici incontrati quasi per caso lungo il cammino; la bellezza di questa città e l’accoglienza e la straordinarietà dei suoi abitanti fanno da contorno ad un ambiente magico quale è la Sicilia. Andiamo a letto consapevoli che difficilmente dimenticheremo questi luoghi e queste persone.

– Stay Tuned –

9 Comments

  • Anonimo Rispondi

    Alla grandissima!!!! Ma siete gia arrivati in sicilia???
    Com'è stato il passaggio dove la famiglia Titone fondo le sue radici nel lontano '700??? Mazara!!!!
    A presto… Sandro

  • Anonimo Rispondi

    Fiat uno con targhe nere del nord italia, panda 30 a go-go che arrancano ancora nel 2012! Il parco auto circolante al sud è da collezionisti d'epoca, non so se avete notato!

    • Anonimo Rispondi

      hai visto troppe fiction…

    • Anonimo Rispondi

      Ahaha, almeno fossero fiction… sono vere e son sempre in mezzo ad una curva piantate e difficilissime da superare!

    • Anonimo Rispondi

      Buche, gente che guida col braccio fuori, gente ferma, gente che ti passa a 1000 all'ora, tavolini dei bar con vecchi in mezzo alla strada, macchine in 3 fila. Poi improvvisamente un tratto liscio senza nessuno e poi… buche, spine in mezzo alla strada… che figata comunque! Tanto anche al nord è uguale 🙂

    • Anonimo Rispondi

      Gente con il gsx r 1000 che sfreccia a 200 all'ora in ciabatte e caschetto, mazzi di fiori ai cigli della strada ogni 200 metri, autostrade in manutenzione da decenni, caldo, caldo, gente che va al mare, gente che abita 100 metri dal mare enon ci va mai,….

  • Anonimo Rispondi

    Mio padre ha un motozappa fatto con il motore di una vespa 125… puo essere considerato un sacrilegio?

  • Anonimo Rispondi

    ma perche quelli di palermo non vanno mai a milano in vespa?

  • Sbrox Rispondi

    Tornando a Erice sulle stesse tracce lasciate 11anni fa non potevo non rileggere questo post.
    Che ricordi, che impresa, che amici!
    Sicilia sempre meravigliosa e che non smette mai di stupire

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