Siamo sinceri, la Vespa non è certo il mezzo adatto a chi vuol godersi uno scooter dimenticandosi manutenzione, cura, visite dal meccanico e tanta passione.
È sofferenza. Per tutte quelle volte che vorresti usarla ed invece te la ritrovi li, smontata a pezzi, il motore sul banco e il telaio in cantina.
È semplicità. Per tutte le volte in cui fà qualche rumorino sospetto, perdi 10 minuti e hai capito che in fondo era una stupidata.
È tenacia. Perché alle volte ti sembra di sentire le sirene sussurrarti ” Vendilaaa ! “, dimenticandoti così di tutte le fatiche che devi fare per tenerla sempre in forma.
Ma alla fine prevale sempre il sentimento più nobile che la Vespa riesce a trasmetterti, ed è lì che la passione prende il sopravvento e decidi di andare avanti, ancora una volta.
È proprio questo, quel che è successo pochi giorni fa. La Vespa di Marco è stata rimontata da pochi mesi, ha percorso un centinaio di chilometri scarsi dall’ultimo intervento a cuore aperto, eppure…
… non ne vuol sapere di farsi carburare.
Sembra un giovane puledro incapace di rinunciare al proprio istinto selvaggio in favore di un carattere docile, ma deciso al momento giusto. Ogni tanto dà speranza, fiducia, tutto sembra andare bene ed i chilometri passano via veloci al galoppo sulla bestia arancione. Ogni tanto invece scalpita, nitrisce, si lascia andare ai propri istinti più reconditi, sbuffa, singhiozza, la manopola del gas non può nulla per contrastare un animale metallico che ha deciso di fare di testa propria..
Ebbene si, tra tutti problemi che una vespa può avere, uno dei peggiori è sicuramente il “tiraggio dell’ aria”. Con il termine “tira aria”, si usa generalmente indicare che il motore aspira in maniera anomala dell’aria all’interno della camera di combustione, aumentando o diminuendo il proprio regime di funzionamento in maniera incontrollata.
Nella Vespa di Marco, dopo una non semplice consultazione, abbiamo deciso di cambiare in blocco:
– Testa, Cilindro e Pistone.
– Collettore di aspirazione.
|
Gruppo Termico e pistone “Polini 130 DA” vs “DR 130” |
Il Costo ? La cifra supera indicativamente il centinaio di euro. Il Perchè ? Beh, se volete addentrarvi nei dettagli tecnici che ci hanno spinto in questa direzione, eccovi un sunto che speriamo possa chiarirvi le idee.
• Analizziamo anzitutto il problema:
Il fenomeno del “tirare aria” può avvenire per diversi motivi ed in diversi punti del motore, ed è per questo difficilmente imputabile ad un singolo “componente”, al contrario, si può dire che quando un motore “tira aria”, individuarne la causa e tutt’altro che una passeggiata.
Si comincia per tentativi, ispezionando e revisionando le parti che più di altre potrebbero innescare questo effetto: Il primo elemento da ispezionare è dunque certamente il
“carburatore”, ovvero proprio l’organo preposto a convogliare l’aria e la benzina all’interno del motore. Si prosegue poi con i condotti dell’aria, nella fattispecie chiamato
“collettore” e se ne verificano le guarnizioni e la loro tenuta. Si passa poi al controllo del
“cilindro” e delle relative guarnizioni tra il basamento e lo stesso.
Se anche qui non abbiamo avuto successo o risolto il problema, non ci resta che aprire il motore in due e verificare (sostituire) i
“paraoli” di banco, una “sorta di guarnizioni” che impediscono ad aria o olio di venire in contatto con l’albero motore e, dunque, con la camera di scoppio.
• Perché dunque abbiamo dovuto sostituire dei componenti sul Vespino arancione ?
Ebbene perché, purtroppo, il collettore in questione “tirava aria”.
Bisogna specificare che la Vespa montava un cilindro Polini “doppia aspirazione”, un cilindro particolare studiato per le competizioni o più semplicemente per avere un motore più prestante che, appunto, migliora le prestazioni “aspirando” la miscela di aria e benzina in due punti anziché da uno solo ( da qui il termine doppia aspirazione).
Questo cilindro richiede l’utilizzo di un particolare collettore di aspirazione che è tutto fuorché affidabile anche se, va detto, con le dovute accortezze è possibile farlo funzionare a dovere.
Per questi motivi, e poiché in un viaggio poco contano le prestazioni e ben più in considerazione va tenuta la questione dell’
affidabilità, abbiamo deciso di eliminare il collettore problematico (e di conseguenza il cilindro) e di sostituire il tutto con una versione standard di casa DR, meno performante ma sicuramente più affidabile.
Vi mostriamo qui di seguito le fasi operative della modifica:
Un leggero adattamento al nuovo collettore mono aspirazione, ed eccolo pronto per il montaggio:
Ed ora si passa al gruppo termico. Svitati i dadi che tengono assemblati testa e cilindro, si sfila tutto il gruppo, mettendo a nudo il pistone. Per lo smontaggio del pistone bisogna togliere gli anelli seger che mantengono lo spinotto in posizione. Si sfila lo spinotto liberando così il pistone che puo’ essere smontato. A questo punto non resta che montare il nuovo gruppo.
Per prima cosa si montano le fasce elastiche e, dopo avere lubrificato adeguatamente si effettua un parziale inserimento del pistone nel cilindro, lasciando scoperta la zona in cui va inserito lo spinotto. In questo modo si facilita la successiva fase di assemblaggio. Si procede quindi infilando il gruppo cilindro-pistone sul motore fino a far combaciare il foro del pistone con il piede di biella e inserendo lo spinotto. Una volta fissato lo spinotto con i relativi seger, si puo’ procedere alla chiusura del motore, completando l’inserimento del cilindro, e avvitando i dadi della testa.
Prima (GT Polini 130 DA) e Dopo (GT DR 130 Mono Aspirazione)
Ecco dunque spiegate in maniera più o meno approfondita le ragioni che ci hanno portato a questo tipo di intervento. È imperativo: ci servono delle Vespe sicure e affidabili, dei veri e propri “muli dell’asfalto” insomma ! Prossimamente ci addentreremo in questo tipo di argomenti e vi mostreremo le modifiche nei loro dettagli, seguiranno dei raffronti ed i nostri pareri sulle problematiche che di volta in volta ci troveremo ad affrontare..
Che dire dunque ? – Stay Tuned ! –
Correlati
5 Comments