[BARCELLONA_2015] – Day 4 – La grande Bellezza

Questa mattina ci siamo svegliati carichi ma carichi davvero ! Ultima tappa con arrivo finale in volata, Barcellona ci sembra dietro l’angolo anche se mancano 260 chilometri. Il campeggio non era male, spartano ma discreto, quasi quasi lo lasciamo a malincuore. Alle 6 suona la sveglia, alle 6:45 abbiamo le vespe cariche fuori dal cancello e il piede sulla pedivella, il tempo di impostare i rispettivi navigatori e di discutere sui primi chilometri del percorso e il peso si sposta dalla gamba sinistra a quella destra: ” Ran tan tan tan tan tan “ i motori cantano di un suono meraviglioso !

I pochi ospiti del campeggio invece saranno meno contenti di essere stati svegliati dal nostro rombo infernale. Poco importa, percorriamo le poche centinaia di metri di strada sterrata a tutta manetta, con le vespe che scodano a destra e sinistra, non senza rischi .. Raggiunta la strada asfaltata …

ci lanciamo a velocità di crociera verso Perpignan, prima tappa di un viaggio incredibile.. un viaggio nel viaggio oseremmo dire.

 

 

A Perpignan facciamo infatti colazione, raccogliamo le idee e discutiamo sul da farsi, c’è poco tempo da perdere, si riparte diretti al confine ! Si ma che strada si fa ? Le possibilità sono due: fare la costa, più breve (sulla carta) ma certamente più trafficata e piatta, monotona ! Già ce l’eravamo immaginata lei, la strada, col suo lungomare noioso piena di automobili e povera di attrattive. Oppure allungare, puntando verso Andorra, verso l’entroterra, valicare i Pirenei, fare più fatica, mettere ancora un volta alla prova i destrieri, salire un dislivello considerevole ma in compenso, godere di una strada più sgombra dal traffico, più invitante per il nostro stile di guida, più divertente e paesaggisticamente più invitante.
Inutile dire quale che sia stata la scelta, giusto ?

 

 

Appena fuori Perpignan, a “Le Bolou”, deviamo puntando dritti verso Mollò ed il confine con la Spagna. Il primo tratto è denso di traffico in realtà, le ridenti località termali attraggono mole persone e procediamo lenti, poco dopo però veniamo ripagati dello sforzo e siamo i padroni della strada. Ad ogni tornante scoccano scintille dalle pedane delle vespe, solo pieghe oltre i 45° !!
Recuperiamo il tempo perso e passiamo il confine: 1550 metri in poche curve, le Vespe sono state messe alla frusta ma hanno risposto bene !
Da qui è tutta discesa o quasi, i Pirenei sono molto più belli (e più alti) di quanto ci aspettassimo ma ne è valsa davvero la pena !

 

 

 

 

Valico del confine Franco-Spagnolo sui Pirenei (peccato che il cartello fosse deturpato)
Il resto della strada “è noia”, man mano che ci avviciniamo a Barcellona il traffico si fa più intenso ed il caldo è ormai insopportabile. Gli ultimi chilometri sono interminabili e ci vuole un’ora solo per entrare in città, sia noi che le Vespe siamo esausti, in preda ad allucinazioni mistiche e con tendenze suicide.
L’arrivo però, quello che il navigatore indica con una bandierina e che ti si profila all’orizzonte tutto d’un tratto girato l’angolo, beh quello è impagabile: quella è davvero un grande bellezza. Il simbolo di Barcellona per antonomasia si staglia davanti ai nostri occhi, è immobile; anche il traffico sembra improvvisamente essersi placato, come se tutto fosse li ad attenderci.
Non ci resta che parcheggiare appena sotto la Cattedrale, goderci il momento con un bel gelato e scattare qualche foto. Ci sorridiamo d’un sorrido complice, consapevoli che il più è fatto !
O almeno così crediamo. Una volta in campeggio infatti, circa 20km fuori Barcellona, ci colleghiamo ad internet per cominciare il lavoro duro, quando le palpebre faticano a stare aperte e c’è un blog da aggiornare, foto da scaricare e selezionare. Teniamo botta, come sempre duri e irriducibili fino a notte fonda, per avere un post da mettere online.

 

 

Ma la suspense si impenna quando andiamo a verificare gli orari dei traghetti su internet: “Prenotazioni Terminate”. Ma come, in questo periodo ? Ma fino all’altro giorno non c’erano problemi … Siamo increduli e sgomenti, a quanto pare non abbiamo una nave per il ritorno. La situazione è tesa, non crediamo ai nostri occhi, nell’impossibilità di trovare un  posto in nave non ci resta che iniziare a preventivare un piano, ovvero rientro in vespa non-stop. tappe di lunghezza doppia e percorrenze in notturna sono le prime idee… e forse sono già troppe !
Non disperiamo, l’imperativo è mantenere la calma: non è detta l’ultima parola. Internet non ha sempre ragione, giusto ? Potrebbe solo esserci un problema col sito. La decisone più saggia è quella di attendere l’indomani e di buon ora recarsi al porto per verificare di persona il da farsi. Tutte le nostre telefonate alla compagnia infatti sono andate a vuoto !
Abbiamo davanti a noi un grande problema e due grandi alternative: terminare l’impresa come previsto con un ritorno via mare, o avere davanti a noi giorni di sofferenza e tanti chilometri da macinare su due ruote ! Come andrà a finire ? Beh, lo saprete soltanto leggendo il post di domani, perciò…

 

– Stay Tuned –

One Comment

  • Fabio Rispondi

    Ciao ragazzi!! Siete grandi. Tanta invidia da parte di uno dei draghi 🙂
    Attendo i nuovi post!!

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