La temperatura è ostile, tanto che anche i piccoli monocilindrici faticano a scaldarsi e sulle stradine di montagna barbelliamo alla gran più bella, sbacchettando anche rettilineo per il tremore.
Più che dal freddo, tuttavia, attraversando paesaggi di incantevole bellezza, le nostre menti non possono che essere rapite da… ” quali diavolerie potremmo mettere in atto per migliorare la situazione? “ le idee si sprecano: dagli ammortizzatori di sterzo a sistemi per convogliare il calore del motore dentro la giacca, ovvero… riscaldamento del guidatore.
Nel frattempo la fioca luce del mattino lascia posto man mano al sole e con esso al caldo la cui presenza si fa sempre più invadente. Non passa molto che siamo costretti a …
rispolverare una vecchia abitudine, quasi un rito, una preghiera: volgere gli avambracci al cielo ¹. Sono circa le 8:00 quando ci fermiamo per una piccola sosta caffè e croissant, il sonno impera, approfittiamo per riposare e comprare qualcosa da mangiare per mezzogiorno. Quando è ora di ripartire un piccolo capannello si forma attorno alle nostre vespe, un gruppo di motociclisti navigati dal bianco pelo si intrattiene li con noi. Sono tra l’incredulo ed il meravigliato, ci fanno mille domande e complimenti, non riescono a capacitarsi del fatto che vogliamo raggiungere Barcellona a bordo dei nostri mezzi. Diventiamo praticamente amici anche di quelle amicizie che durano pochi minuti, c’è intesa. Ci congedano con uno “Chapeau” ² che sa di magico. Un bellissimo mix di ammirazione, augurio e comprensione in una piccola parola pronunciata da altri che come noi hanno fatto del viaggio un modo di interpretare il cammino della vita. Ripartiamo carichi e sorridenti.
Quasi quasi poco importa, verificheremo una volta tornati a casa, quel che conta adesso è che le menti siano tornate serene, almeno fino a quando non ci accorgiamo , non senza dispiacere, che la vespa rossa ha ricominciato ad accusare il problema del trafilamento d’olio dal cilindro.
Nei giorni precedenti alla partenza avevamo fatto un lavoro certosino di sigillazione del basamento cilindro, della testa e del collettore di aspirazione. Se diamo per buono il lavoro fatto, non possiamo che dedurre che la magagna risieda altrove e le ipotesi fioccano (per fare un paragone) così come i “pappi di pioppo” volano per le strade durante la stagione della fioritura !
E come d’incanto ben un’ora e mezza di pausa pranzo, vola via discernendo le mille e più disparate ipotesi su quale possa esser la causa. Non solo diamo libero sfogo alla fantasia ed alle interpretazioni, ma ordiniamo le congetture in ordine di probabilità, escogitando successivamente due piani d’attacco ben distinti: uno che preveda una soluzione più soft da potersi eventualmente adottare nei prossimi giorni, ed un intervento, più radicale, da mettere in pratica una volta fatto ritorno a casa.
Dobbiamo preoccuparci seriamente? ci fermeremo nel mezzo del nulla? saremo prigionieri nel mezzo della terra straniera? Per ora ci limitiamo a monitorare la situazione, chissà cosa ci riserveranno i prossimi giorni…
Arriviamo in fine al campeggio di Arles, non ci sembra vero di aver valicato le imponenti alpi ed essere ormai in procinto delle campagne della camargue. sono le h16.00 belli pimpanti aggrediamo la piazzola con le nostre vespe e senza neanche montare la tenda crolliamo in un sonno profondo distesi sul materassino in attesa di udire l’arrivo rombante dei 3 draghi.
– Stay Tuned –
[¹] Tipica posizione di guida che prevede di impugnare il manubrio al contrario in modo che palmi e avambracci siano rivolti verso l’alto.
[²] In francese: ” Tanto di cappello ! “.
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