[CORSICA_2014] – Day -1 – Colazione in cantina

Se a trovar la meta ci abbiamo messo più del solito, almeno un primato ci
resta ed è quello di non aver nulla pronto in tempo. E dire che siamo
organizzati, caparbi e non senza esperienza !
Ci siamo interrogati e ci abbiamo riflettuto: il nostro vero problema sotto
questo fronte, è che non possiamo fare a meno di creare nuovi sbattimenti,
nuove cose da fare, aggiungere, idee per migliorare viaggio, navigazione, soste
e sicurezza.
Non che ce la vogliamo prender comoda, sia chiaro ! E’ più per la sfida di
aver creato qualcosa di diverso, di aver reso il viaggio migliore dal punto di
vista tecnico, ingegneristico, strutturale si potrebbe dire !
E via che fioccano  idee strampalate
e supposizioni assurde e nonostante il tempo sia tiranno e la partenza alle
porte, eccoci proiettati in officina di mattina, prima di andare al lavoro con la tazza di caffè ancora calda, o a notte fonda con carta e penna in una mano e trapano nell’altra a far prender forma alle idee. 

Quali idee? Tante troppe, anche per noi.. anzi, soprattutto per noi !


Alcune fra le altre ? Beh, intanto perché affidarci alle prese elettriche “domestiche” per
ricaricare i cellulari quando staremo tutto il giorno in sella ad un mezzo che fra le altre cose …


…  produce anche una discreta quantità di energia elettrica ?

Pane per i nostri denti, o forse meglio: per chi dell’elettronica ha fatto
uno stile di vita ! Ed interpellato lo “Zio Franco” , sempre disponibile,
abbiamo in pochi minuti il progetto su carta di uno stabilizzatore di tensione
che porterà le nostre Vespe a produrre 5V continui su presa USB a partire dai
circa 6 / 10V in corrente alternata di cui le ET3 sono capaci.
Ora non ci resta che comprare, montare e testare il circuito sotto l’attenta supervisione dello Zio Franco il tutto, ovviamente,
a tempo di record !
 

Detto fatto: circuito pronto a due giorni dalla partenza ma, vogliamo fermarci
qui ? Certo che no, perché non rivedere da zero il sistema antifurto della
vespa adottando come principale sistema di sicurezza una squadretta a “ T ” che funzionerà da “blocca tamburo” più che da blocca disco, inserendola fra il cerchione e il tamburo del freno da un lato e bloccandola con un bel lucchetto dall’altra. 

Squadretta a T. Utile come “blocca ruota” o come..
Questa per fortuna è una modifica a “sbattimento zero” il che ci lascia
tempo per progettare e realizzare un’ulteriore chicca, forse la più importante,
che mira a risolvere il problema dello sfruttamento del tunnel centrale come
supporto bagagli.
Si perché chi ha una Vespa e ci ha fatto un viaggio sa bene che il tunnel
centrale è.. spazio buttato ! 
Notare lo spazio libero nel mezzo

Spieghiamo per i non addetti ai lavori: su un mezzo che può contare sui soli portapacchi anteriore e posteriore
(peraltro non sovraccaricabili nel caso dell’ET3) ottimizzare i bagagli ed
essere essenziali è d’obbligo ma c’è sempre quella punta di amarezza per tutto
quello spazio lì, in mezzo, solo soletto, lasciato a far nulla.

E dunque la sfida: riuscire, nel migliore dei modi, a trasportare qualcosa
sul tunnel centrale
e sgravare quindi i portapacchi (soprattutto quello
anteriore) dai pesi più importanti.
Ecco il ragionamento. Quel che pesa inesorabilmente di più sono ricambi ed
attrezzi, che fortunatamente hanno un elevato peso specifico ed occupano quindi
“poco” rispetto alla loro massa. Non ci pensiamo due volte: sono loro che vanno
spostati
!
Ma come ancorare il tutto alla pedana in modo stabile e senza interferire coi
comandi della vespa ? (leggi: il pedale del freno posteriore non dev’essere intralciato)
Il ragionamento iniziale prevedeva la costruzione di un supporto rigido che
“collegasse” la sella (idealmente prolungandola) con la ruota di scorta che,
per chi non lo sapesse, è alloggiata dietro allo scudo. (Davanti alle ginocchia quando
ci si trova in posizione di marcia)

Ma come tutte le idee migliori, anche questa aveva una serie di limiti non
proprio da poco: primo fra tutti riuscire ad ancorare in maniera solida questo
supporto ed in secondo luogo “ inventarsi”, appunto, un supporto abbastanza
rigido ma al contempo leggero e
facilmente smontabile.
L’idea era quella di alloggiare le borse sopra e/o sotto questa “asse da
stiro” in mezzo alle gambe e scaricare il peso sulla pedana o sul supporto
stesso.
Come sempre la realtà è diversa dall’immaginazione e la soluzione,
partorita dalla geniale mente di Marco, è arrivata come un fulmine a ciel
sereno, sconvolgendo i nostri piani ma anche, soprattutto, rendendo il lavoro
molto ma molto più semplice !

Possibilità di fissare una tanica o una piccola borsa con gli attrezzi

Perché non sfruttare i bulloni che fissano il cavalletto alla pedana ? E con
pochi semplici ragionamenti siamo arrivati alla soluzione finale che, come
tutte le altre, sarà collaudata in viaggio !
Ecco dunque che con un paio di golfarini femmina e l’inversione (sotto
sopra)
dei bulloni del cavalletto, abbiamo realizzato quello che sembra essere
davvero un ottimo sistema per trasportare non solo attrezzi e ricambi ma anche
una tanica per del carburante extra in modo sicuro e proficuo.

Ecco i golfarini montati
Dalle prove che abbiamo potuto fare sembra che il sistema regga
egregiamente e non si denotano slittamenti di sorta del materiale ancorato.
Finita qui ? no, perché forti dell’esperienza  e dai ragionamenti ormai fatti per fissare la
famosa asse da stiro in mezzo alle gambe tra sella e ruota di scorta, è nato un
successivo ragionamento che ha messo in cantiere un altro progetto che vi
anticipo essere culminato nell’ultimo dei nostri successi. (Modestie a parte)
Già, perché se trasporti la tanica della benzina in mezzo alle gambe, sulla
pedana, con un sistema così ingegnoso come il precedente cosa vuoi, rovinare il
tutto ancorando alla bell’e meglio la tanica dell’olio ? Certo che no, e che
diamine ! Ed ecco allora che la stessa piastra a “ T ” tanto utile per chiudere
le ET3 col lucchetto torna in voga, viene riacquistata, modificata e fissata
alla ruota di scorta fino ad ottenere il risultato in foto:

Fasi del lavoro e porta tanica dell’olio finito

La preparazione finisce qui, oggi. Le idee non mancano, la mente lavora a pieno ritmo ma dobbiamo imporci una battuta d’arresto ! Vanno preparati anche i bagagli, bisogna pensare al gasino da campeggio, al numero di calzini, alla tenda, alla cartina, a dove pernotteremo, a quale traghetto prendere insomma, alla logistica.
E con un giorno e mezzo scarso (e fitto di altro da fare) a disposizione resta davvero poco da dedicare a tutto ciò.
Poco importa, il viaggio prenderà forma da solo, sara “lui” a guidarci e calarci nella parte; saranno le vespe con la loro energia e le loro vibrazioni (non sempre positive) a fare strada, a dettare i ritmi, a cambiarci le giornate e rivoluzionare le nostre menti.
Ultimo giorno prima della partenza, rilassiamo finalmente i muscoli, quel che è fatto è fatto, lasciamo scemare la tensione, cala il sipario per permettere che la scenografia dietro le quinte dei nostri encefali possa esser cambiata. L’adrenalina dei preparativi e quell’endorfina che scorreva furiosa nelle vene, lasciano il posto alla sensazione che il viaggio è vicino, alla consapevolezza che non appena saliremo a cavalcioni delle nostre vespe sarà come riabbracciare una vecchia amica che non vedi da molto e inizi a raccontarti tutto ciò che è successo tra fragorose risate e tanta spensieratezza.
Siamo soddisfatti, stanchi anzi, direi sfiniti ma ubriachi di euforia perché
la Corsica è il viaggio più bello che ci sia ! ( Per quest’anno.. 😉 )

– Stay Tuned –

8 Comments

  • Unknown Rispondi

    siete dei grandi!!!
    troppo bello il viaggio con la mitica et3 primavera…
    buon viaggio!
    AGA

  • Dani Rispondi

    Che dire, se non vi conoscessi penserei che foste dei matti, ma vi conosco e non poteva che andare così anche questo volta! Genio follia e ragione racchiuse in due belle testoline (di…)! Vi stimo e vi sento più vicini perché se voi state partendo con mezzi d'altri tempi per la Corsica io sto per girare l'Australia con un scatola vecchia 300.000km camperizzata, che diventerà probabilmente la mia casa per diverso tempo! Speriamo non mi lasci a piedi perché nell'outback non c'è davvero nulla!
    Ci separano 16000km, mete diverse, mezzi estremamente differenti ma la voglia di scoperta e avventura è la stessa! speriamo per entrambi un bel finale, sicuri che da queste esperienze se ne può uscire solo più rafforzati e ricchi di vita.
    Un abbraccio e buona strada!

    Dani
    ps. non scordate le saponette!

  • emi e matti Rispondi

    bravi!!! decisamente più tattici dell'avventura in vespa mia e del matti in Sardegna..comunque unica e meravigliosa.occhio solo alla tanica dell'olio che non gratuito o si danneggi così vicina alla ruota e alla strada! e fate un salto alla saleccia a piedi però!!!! buon viaggio e buona strada vi abbracciamo e tenete aggiornati il blog

    • Made in Vespa Rispondi

      Ciao Ragazzi, il deserto è già tabella di marcia ma rigorosamente in Vespa !!
      purtroppo non è facile trovare sempre un a connessione internet ma facciamo il possibile per raccontare giorno per giorno!
      Buone vacanze!
      p.s. non abbiamo capito il commento sulla tanica, però!

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