Falsa partenza…

Sguardo ai calendari, sabato 9 giugno, spazio bianco: ufficiale in programma collaudo generale. Sguardo alle previsioni del tempo, come di consueto un WE di pioggia: non abbiamo scelta si parte ugualmente.

Per il collaudo generale si preparano gli armamentari, portapacchi e zavorre per testare la capacità di carico. Si approfitta dell’occasione anche per ….

…ragionare sul kit di emergenza ovvero attrezzi e ricambi necessari per il vespa-soccorso elettromeccanico, nonchè pensare alla sua sistemazione nel tra i bagagli da viaggio. Il kit infatti dovrà essere non solo completo ma allo stesso tempo essenziale, comodo e facilmente raggiungibile, una passeggiata.
L’assetto è pronto, ma la partenza è rimandata al pomeriggio per un problema tecnico.  La vespa rossa va a tratti, si spegne in corsa per poi riaccendersi improvvisamente. Che sia di buon auspicio?! 

Piccola parentesi per i curiosi:
Un problema tanto particolare quanto fastidioso. Ipotizzato come un problema di alimentazione identificato come elettrico: il cavo dell’acceleratore, o meglio la parte in eccedenza lato manopola del gas, era abbastanza lunga da mettere a massa il blocchetto di accensione, ma solo per alcune posizioni dell’acceleratore. Facile da immaginare, no? Comunque è stato sufficiente smontare il faro e dare un bel taglio netto al cavo per eliminare la parte in eccesso nonchè incriminata, risultato: erogazione perfetta.
Con il pomeriggio arriva anche un pallido sole e la partenza non può aspettare oltre, h 15.00 si parte con destinazione Pian del Tivano.

Relax fra le soleggiate colline della verde brianza? neanche per idea: nervi a fior di pelle pronti a sentire la minima vibrazione anomala. Orecchio teso alla marmitta per l’analisi dei rumori e concentrazione alle stelle. 70 km/h la velocità di crociera per una media stimata intorno ai 50 km/h. Nonostante le preoccupazioni tutto ronza via liscio, anche sulle salite del triangolo lariano, dove i motori in 4° esprimono all’unisono tutta la loro coppia, a parte sulle salite più ripide dove si sacrifica una marcia pur di scalare la vetta. 
Qualche breve sosta ci permette di preservare i mezzi e controllare le temperature sviluppate dai motori. A proposito di temperature, nonostante la stagione calda siamo costretti a indossare l’artiglieria pesante per non congelare sotto le gallerie o in tratto d’ombra

Tutto viene controllato, dalla temperatura delle gomme e del motore ai consumi di carburante. La prima stima approssimativa dice oltre i 30 km/l e si comincia a fare qualche calcolo in previsione del viaggio…
Al giro di boa senza intoppi gli animi si sciolgono e ci godiamo il rientro fra le campagne all’imbrunire.

– Stay Tuned –

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